Anna

Siamo partite per la terza volta a destinazione della Cambogia. A differenza degli altri anni abbiamo formato un piccolo gruppo che seguirà due microprogetti. Il nostro gruppo (Anna, Matilde e Monica) ha sviluppato un progetto legato all’igiene: lavaggio delle mani, pulizia del corpo, pulizia dei capelli e problema dei pidocchi, pulizia della casa, spazzatura (raccolta e differenziazione). Due giorni alla settimana seguivamo la clinica mobile con il dottore e l’équipe medica che visitano i villaggi per portare le cure necessarie, mentre i restanti tre giorni andavamo alla scuola di Missione Possibile a Takeo.

Con la clinica mobile ci siamo organizzate in modo che dopo la visita medica, prima di ritirare i farmaci, tutti passassero dalla nostra postazione dove iniziavamo con una piccola lezione teorica (aiutate dai cartelloni creati in modo fantastico da Matilde) per poi passare alla pratica con il lavaggio delle mani. La cosa meravigliosa in questi villaggi era vedere quanto erano attenti a quello che noi spiegavamo e come erano bravi nel mettere in pratica ciò che avevano visto. Soprattutto i bambini si applicavano molto.

Alla scuola di Takeo il lavoro è stato da un lato più intenso, in quanto il tempo a disposizione era maggiore, ma anche più semplice perché insegnanti e alunni conoscevano sia noi sia gli altri collaboratori di Missione Possibile. Questo ha fatto sì che fossero tutti cooperativi e disposti ad ascoltare quello che volevamo trasmettere loro.

Qui l’organizzazione era diversa: passavamo di classe in classe e dopo la lezione teorica mettevamo in pratica il lavaggio delle mani con insegnanti e alunni. Facendo questo grande lavoro ci siamo rese conto che non è sufficiente spiegare agli allievi tutto sull’igiene. Bisogna innanzitutto far capire bene agli insegnanti che sono loro i primi a dover applicare tutte le regole sanitarie di base, in quanto rappresentano degli esempi per i bambini. Senza la loro collaborazione il nostro lavoro avrebbe avuto poco senso e, infatti, sono stati molto disponibili.

Dopo la prima settimana, girando nel villaggio, ci siamo rese conto che quello della spazzatura è un problema molto grande. Abbiamo quindi deciso di girare nella scuola e nel villaggio con dei grandi sacchi per raccogliere tutta la spazzatura insieme ai bambini e agli insegnanti. Ne abbiamo trovato una quantità enorme… Ci siamo procurate anche diversi bidoni di due colori diversi. Abbiamo spiegato loro che è molto importante dividere la plastica dal resto dell’immondizia. I bidoni rossi li abbiamo adibiti alla raccolta della plastica pulita, in modo che possa essere riciclata, e quelli verdi a tutta l’altra spazzatura. È infatti previsto di acquistare un forno per poter bruciare i rifiuti organici e produrre così del fertilizzante.

Questo è solo l’inizio di un grande lavoro che dovrà continuare nel tempo. Ma solo il fatto che hanno appreso questi semplici gesti di igiene e pulizia è stato per noi un segno molto positivo.

L’esperienza di quest’anno è stata sicuramente la più entusiasmante. Abbiamo infatti potuto vivere a stretto contatto, interagire e avere degli scambi molto interessanti sia con gli abitanti dei villaggi, sia con gli insegnanti e i bambini della scuola, sia che con l’équipe medica di Missione Possibile composta da cambogiani.

Come ogni anno partiamo con l’idea di portare e dare agli altri e invece tornando a casa ci rendiamo conto che siamo noi ad essere più ricchi dentro di quando siamo partiti: abbiamo ricevuto più di quanto abbiamo dato!

Ora qui in Svizzera continuiamo il nostro impegno in attesa di poter tornare a Phnom Penh per continuare il nostro piccolo lavoro.

Matilde

Oltre a tutto quello che ha già detto mia mamma io posso aggiungere che ogni anno è sempre un’emozione più grande tornare dai bambini di Takeo e tra i nostri amici cambogiani. È bello rivedere tutti loro e vedere che piano piano il lavoro continua. Quest’anno io ho seguito prevalentemente il gruppo che si occupava dell’igiene con la clinica mobile e a Takeo. Nei villaggi mi occupavo di fare tante foto e a Takeo, oltre al progetto sull’igiene, ho fotografato anche quello del giornalino scolastico. A parte questo ho rivisto tutti i bambini della nostra scuola e con loro ho fatto tantissime cose anche quest’anno. Spero di poter tornare presto dai miei amici cambogiani.

Luglio-agosto 2011

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